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Nella mia casa su fiume
le giornate brillano,
e c’è un’aria corrente
che porta via i fantasmi.
Ma quando i fagiani
vanno a dormire
sui rami più alti dell’acacia,
ed esco nel buio,
mentre affondo
nella ghiaia della riva,
percepisco bisce serpeggiare,
intrecciandosi tra i sassi,
sono i fantasmi
senza pace
che sempre ritornano
brulicanti
tormentati
instancabili
imperiosi.
Allora torno indietro,
nel buio gocciolante
i piedi si impigliano
nell’erba imperlata,
mentre vedo in fondo
la luce pallida di casa.
Lontano
E’ come un sospiro di sollievo, uno sguardo alla finestra.
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